Comunicato stampa sul Concorso Nazionale

Il Bando del Concorso Nazionale di accesso alle Scuole di Specializzazione è uscito con grande ritardo e ha già subito rettifiche.

Vi sono alcune rilevanti novità:

1) la media dei voti, valida per il curriculum, non è più aritmetica e autocertificata, ma ponderata per CFU e fornita dall’Ateneo.

2) le preferenze esprimibili in termini di tipologia di scuola, come già anticipato, sono state ridotte a 3, di cui solo due per area. Il meccanismo di scorrimento è stato modificato, verosimilmente per ovviare alla lentezza dello scorrimento dello scorso concorso. Infatti, coloro che entrano in posizione utile nella prima preferenza scelta, o nella seconda, “decadono automaticamente ed immediatamente da tutte le graduatorie relative alle altre preferenze indicate all’atto dell’iscrizione al concorso”, qualsiasi sia la sede in cui sono entrati.

Tra le modifiche proposte, è la seconda a sollevare ulteriori perplessità.
Infatti, tale disposizione potrebbe andare a limitare la libertà di scelta del candidato nel dare priorità all’interesse verso una specifica tipologia di scuola o alla volontà di continuare la propria carriera in una specifica città.
Queste criticità avvalorano l’opportunità di inserire una graduatoria unica, la quale potrebbe rispondere adeguatamente alla necessità di realizzare un Concorso che sia il più meritocratico possibile e mediante cui chi ottiene il punteggio migliore può mantenere una maggiore possibilità di scelta.

Il Concorso Nazionale, passo importante per una modalità di concorrere trasparente, dovrebbe presentare una struttura ed un Regolamento tali da garantire una maggiore possibilità di scelta per il singolo e non l’obbligo a spostarsi in altre città o a compiere scelte della scuola diverse da quelle auspicate.
Come Federspecializzandi, abbiamo sempre sostenuto e proposto al MIUR l’adozione di una graduatoria unica per tutte le scuole, che consenta a ciascun candidato di scegliere la migliore opzione possibile in base al proprio risultato, con la maggior serenità possibile. Questa rimane sempre, a nostro avviso, la soluzione migliore, da adottare fin dal prossimo concorso; l’unica che possa rendere il concorso nazionale una riforma davvero compiuta.


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