16 dicembre: sciopero generale dei medici italiani

sanita-medico Oggi mercoledì 16 dicembre si svolgerà lo sciopero generale dei medici indetto della FNOMCeO a cui hanno già aderito numerose sigle sindacali.

Alla base della volontà dei medici di scioperare si può individuare in primis la riduzione dell’investimento economico in Sanità da parte della politica e del Governo Italiano.
I tagli hanno coinvolto principalmente le voci di spesa relative al personale con riduzione delle assunzioni e blocco del turn over.
Di recente è stato inoltre emanato un decreto sull’appropriatezza prescrittiva che ha portato l’attenzione sulla sostenibilità dell’aspetto diagnostico e terapeutico del Servizio Sanitario Nazionale.
Parallelamente, dal 25 novembre, è entrata in vigore anche in Italia la norma Europea che regola l’orario di lavoro dei medici, ponendo dei limiti sia sul numero complessivo di ore settimanali, sia sulla loro ripartizione e sui conseguenti tempi di riposo.

Le normative presuppongono tuttavia una migliore organizzazione del lavoro in termini quantitativi e qualitativi, e pertanto anche un ampliamento della pianta organica di molte strutture assistenziali.

I medici in formazione all’interno delle Scuole di Specializzazione e al corso specifico in Medicina Generale vivono queste criticità in modo diretto, lavorando e quindi erogando prestazioni assistenziali, e allo stesso tempo prendendo parte ad un percorso formativo specifico.
Quest’ultimo, tuttavia, non sempre risulta idoneo all’acquisizione da parte del medico in formazione delle competenze necessarie a rispondere ai bisogni in salute della popolazione che si troverà a curare.
Occorre quindi che, accanto alle problematiche di assunzione del personale e di tagli alle risorse delle Aziende Sanitarie, si porti in primo piano anche la necessità di ridisegnare percorsi formativi adeguati, sia nella qualità dei piani di studio, sia nell’individuazione di tutor e di strutture adibite a fare formazione.

FederSpecializzandi ritiene che il panorama della Sanità del nostro paese viva un momento molto critico in ragione delle problematiche di tipo economico, organizzativo e anche formativo, che può tuttavia rappresentare un’occasione per ridefinire le priorità nell’ottica di rendere il nostro sistema sanitario più sostenibile, di qualità e soprattutto in grado di saper leggere i bisogni in salute di tutta la popolazione, e questo presuppone una particolare attenzione alla prevenzione, all’accessibilità alle cure e all’equità dei servizi.

Diventa dunque cruciale mettere al centro l’aspetto del lavoro affinché gli operatori sanitari possano ricoprire nelle migliori condizioni il loro difficile ruolo sociale (prima ancora che assistenziale) e pertanto devono essere ben definiti i tempi e gli spazi adeguati a svolgere tale compito in modo sostenibile con particolare attenzione alla formazione intesa come strumento per maturare nell’operatore competenza e consapevolezza.

Per tutte le ragioni sopra citate, FederSpecializzandi auspica che questa giornata sia l’occasione per riflettere sulle condizioni critiche in cui versa il Servizio Sanitario Nazionale e sulla necessità di un maggior coinvolgimento dei professionisti stessi, soprattutto se giovani, al dibattito pubblico in merito.

Nell’occasione ricordiamo ai colleghi che il medico in formazione, da contratto, non può sostituire il personale di ruolo, e quindi a maggior ragione nella giornata di oggi, è fondamentale che lo specializzando, qualora non aderisca allo sciopero, non incorra col suo lavoro nel colmare eventuali disagi che possano nascere dall’assenza dal lavoro del proprio tutor e del personale strutturato.


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