Lettera agli Operatori della salute Candidati alle elezioni politiche in merito al finanziamento dei nuovi contratti di formazione specialistica di area medica

Cara/o collega, come ogni anno, il Ministero dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministero della Salute, dovrebbero emanare nelle prossime settimane il bando di concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione di area medica. Tuttavia, a differenza degli anni precedenti, oltre 6000 laureati in Medicina e Chirurgia in tutta Italia stanno vivendo un sentimento di grande incertezza rispetto all’entità del finanziamento stanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per la formazione specialistica e, conseguentemente, rispetto al numero di nuove borse che verranno messe a bando. Fino allo scorso anno accademico, il finanziamento consentiva lo stanziamento di 5000 nuovi contratti che, seppur inferiori rispetto al fabbisogno espresso dalle Regioni di 8000 nuovi specializzandi, se sommati alle borse finanziate con fondi regionali e ai circa 1000 accessi ai corsi per medici di medicina generale, risultavano sufficienti a garantire uno sbocco formativo post-laurea alla gran parte dei nuovi laureati in medicina e chirurgia.

Quest’anno, a causa di una poco oculata programmazione economica, l’entità del finanziamento potrebbe non essere adeguato a garantire il mantenimento del consueto numero di nuovi contratti. Questa situazione, di fatto, lascerebbe senza uno sbocco formativo e quindi professionale centinaia di giovani medici. Nonostante le rassicurazioni offerte nelle scorse settimane da parte del Ministero della Salute, la vicenda non ha assunto contorni definiti.

Siamo, pertanto, a chiederLe, fra i primi atti della Sua attività parlamentare, di impegnarsi a richiedere al Ministero dell’Economia e delle Finanze lo stanziamento dei fondi necessari a finanziare i 5000 nuovi contratti di specializzazione.

Cogliamo l’occasione per portare alla Sua attenzione, con largo anticipo, come tale situazione sia destinata a ripetersi, se non addirittura ad aggravarsi, nei prossimi anni. Di fatti, nell’arco di un triennio, il numero di nuovi laureati in Medicina e Chirurgia aumenterà, gradualmente ma significativamente, fino a raggiungere i circa 10.000 laureati all’anno. Risulta quindi evidente come anche semplicemente mantenere nel tempo la stessa entità di finanziamento corrisponderebbe ad aprire progressivamente, ma drammaticamente, la forbice fra i laureati in Medicina e Chirurgia e coloro che avranno accesso alla formazione post-laurea, attuale prerequisito per poter lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

In tal senso Le chiediamo di impegnarsi ad elaborare insieme a noi una riforma della formazione medica pre e post-laurea e dell’ingresso dei giovani medici all’interno del SSN.

L’Ufficio di Presidenza Confederale


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