Comunicato di FederSpecializzandi sull’emendamento che propone la riduzione della durata delle scuole di specializzazione e la riorganizzazione delle classi e delle tipologie delle specializzazioni mediche

Nell’ambito del dibattito parlamentare sul DL “Istruzione” è stata approvata una nuova formulazione dell’emendamento presentato dall’On. Crimì et al., volto a ridurre la durata dei corsi di formazione specialistica, rispetto a quanto previsto nel Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 1 agosto 2005, con l’osservanza dei limiti minimi previsti dalla normativa europea in materia, riorganizzando altresì le classi e le tipologie di corsi di specializzazione medica. Eventuali risparmi derivanti dall’applicazione del presente comma sono destinati all’incremento dei contratti di formazione specialistica medica. Tale riduzione dovrebbe essere resa attuativa con un decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, da emanarsi entro il 1 gennaio 2014. La durata dei corsi delle formazioni specialistiche, così come definita dal suddetto decreto si applicherebbe agli specializzandi che nell’anno accademico successivo all’emanazione del medesimo decreto, sono immatricolati al primo anno di corso. Tale riorganizzazione si applicherebbe, in maniera retroattiva, anche agli specializzandi che nel medesimo anno sono iscritti al secondo ed al terzo anno di corso mentre per gli specializzandi che nel medesimo anno accademico sono iscritti al quarto o successivo anno di corso, resta valido l’ordinamento previgente.

FederSpecializzandi, pur sostenendo la necessità di una profonda rivisitazione dei percorsi di formazione specialistica e, laddove le tempistiche fossero eccessive, anche di un loro accorciamento, ritiene fortemente discutibile il metodo e le tempistiche con cui si propone una riduzione della durata dei percorsi formativi. Tale riforma doveva essere, a nostro avviso, preceduta da una seria rivisitazione degli ordinamenti didattici in termini di aggiornamento delle competenze necessarie per conseguire il diploma di specializzazione e di obiettivi formativi attraverso i quali acquisire queste competenze.

In questo senso, il termine del 1 gennaio 2014 previsto dall’emendamento, rappresenta un ostacolo praticamente insormontabile ad una rigorosa rivalutazione degli ordinamenti didattici. Tale fretta nel rivisitare gli ordinamenti didattici non appare giustificata neanche dalla possibilità di reperire immediatamente i fondi necessari per incrementare il capitolo di spesa per i nuovi contratti di specializzazione, visto che il risparmio derivante dall’eventuale riduzione della durata di alcune scuole di specializzazione si realizzerebbe nel medio termine.

Come già scritto in precedenza intendiamo, tuttavia accogliere questo emendamento come un’occasione di riflessione sulla qualità e le modalità con cui avviene formazione specialistica italiana, a partire dall’identificazione dei profili specialistici realmente utili al Servizio Sanitario Nazionale, dalla costruzione di percorsi di formazione e di valutazione in grado di consentire un’omogenea acquisizione delle competenze che caratterizzano ogni singolo profilo specialistico. In questo senso, chiediamo alle istituzioni politiche che il termine del 1 gennaio 2014 venga procrastinato al fine di consentire una reale costruzione di nuovi ordinamenti didattici e non il mero “taglio” di crediti formativi o attività professionalizzanti.


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