Maxi-emendamento Legge di Stabilità. FederSpecializzandi profondamente delusa dalle scelte del Governo. “Non si trovano i fondi per garantire la formazione specialistica ai giovani laureati, ma si regalano 400 milioni di euro ai policlinici privati”

FederSpecializzandi esprime forte delusione per il mancato recepimento da parte del Governo, nell’ambito del maxi-emendamento alla Legge di Stabilità su cui verrà posto il posto di fiducia in Senato, delle richieste che provengono dai giovani laureati in medicina e in altre discipline del settore sanitario. Richieste ribadite anche nell’ambito della manifestazione del 7 novembre scorso “Investire sui giovani della Sanità X Investire sul futuro del nostro SSN”.

Nonostante le decine di emendamenti presentati al Senato con lo scopo di reperire le risorse necessarie per incrementare il numero di nuovi contratti di specializzazione per gli oltre 7000 medici aspiranti specializzandi, stanziare 1000 nuovi contratti destinati ai laureati in altre discipline che possono accedere alle scuole di specializzazione di area sanitaria, e garantire pari dignità contrattuale ai medici frequentanti il corso specifico in medicina generale, il Governo ha scelto di ignorare le istanze delle giovani generazioni. Ricordiamo che le richieste sono volte a garantire il diritto alla formazione e quindi ad un futuro nel Servizio Sanitario Nazionale di migliaia di giovani laureati in medicina ed in altre discipline del settore sanitario che, in assenza di un titolo di formazione post-laurea, sono destinati a non avere alcun ruolo professionale nel nostro paese.

La delusione si trasforma in incredulità e profonda indignazione quando si apprende che, nell’ambito dello stesso maxi-emendamento, e dopo aver dichiarato per settimane che era impossibile reperire stanziamenti aggiuntivi per far fronte a gravissime problematiche di carattere sociale (fondo per la non autosufficienza, formazione post-laurea delle giovani generazioni etc.) il Governo ha invece trovato i fondi per regalare 400 milioni di euro ai policlinici universitari privati “a titolo di concorso statale al finanziamento degli oneri legati alle attività strumentali necessarie al perseguimento dei fini istituzionali”

Chiediamo con forza che nel successivo passaggio alla Camera dei Deputati si provveda a sanare questa grave ingiustizia. In una situazione di scarsità di risorse ci saremmo attesi che il Governo, avendo a disposizione un tesoretto di 400 milioni, sufficienti a mettere in sicurezza il sistema della formazione post-laurea di area sanitaria per almeno tre anni, desse priorità nall’istruzione pubblica ed ai giovani, così come molte (forse troppe) volte dichiarato propagandisticamente. Invece, alla prova dei fatti, si sceglie di dare priorità e finanziare con soldi pubblici gli istituti privati a scapito delle migliaia di giovani che attendevano fiduciosi di vedersi restituire la possibilità di terminare la loro formazione.

Se il Governo e il Parlamento, nel prosieguo dell’iter parlamentare della Legge di Stabilità, non riusciranno a reperire le risorse necessarie per risolvere questa situazione saranno i diretti responsabili dell’ennesima crisi generazionale destinata ad abbattersi su migliaia di giovani che, ogni anno, saranno privati di un futuro nel nostro Paese.

In questo senso lanciamo un appello alle forze politiche perché vengano riproposti nell’ambito del dibattito alla Camera dei Deputati e vi sia un’ampia convergenza verso gli emendamenti che autorizzano un ulteriore spesa di 100 milioni di euro da destinarsi, per il prossimo triennio, alla formazione specialistica medica senza, però, che questi fondi vengano sottratti al Fondo Sanitario Nazionale. Queste misure consentirebbero di garantire, nel medio termine, un adeguato numero di contratti di specializzazione senza erodere ulteriormente un fondo già oggetto, negli ultimi anni, di pesanti tagli. La confederazione chiede inoltre il medesimo impegno a sostegno degli emendamenti volti a reperire i fondi da destinare alla formazione specialistica per i laureati in altre discipline dell’area sanitaria e a dare pari dignità contrattuale ai corsisti in medicina generale.


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