Accreditamento e ritardo del bando di accesso alle Scuole di Specializzazione mediche: il punto di FederSpecializzandi

1. Introduzione

A mesi dalla scadenza dei termini annunciati dal MIUR per l’uscita del nuovo bando di concorso, già nettamente in ritardo rispetto agli scorsi anni, migliaia di specializzandi e futuri tali attendono risposte esaustive sul loro immediato futuro.

Per fare luce sul caos mediatico ed istituzionale che si è acceso in queste settimane, FederSpecializzandi intende, con questo documento, ricostruire l’attuale scenario e fornire un’interpretazione relativa alle vicende relative al processo di accreditamento e al prossimo concorso di accesso alle Scuole di Specializzazione.

Gli elementi critici per la tempistica del nuovo bando sono sostanzialmente tre:

  1. la copertura economica, vincolante per il numero complessivo delle borse;
  2. il nuovo regolamento del concorso, che quest’anno subirà alcune modifiche che, almeno nelle dichiarazioni rilasciate fino ad ora, risultano in linea con quanto da sempre promosso dalla nostra associazione;
  3. la procedura di accreditamento delle Scuole di Specializzazione, che servirà a stabilire la distribuzione delle borse tra i vari Atenei.

2. La copertura economica per le borse

Per quanto riguarda la copertura economica, che già in passato aveva comportato uno slittamento del bando, quest’anno, stando a quanto riportato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin non dovrebbero esserci particolari sorprese sul numero delle borse, in linea con quello degli ultimi anni, seppur in lieve diminuzione.
Le cifre preannunciate, poco più di 6100 per i contratti ministeriali, risultano ampiamente insufficienti per colmare il divario esistente relativi e candidati specializzandi previsti, tra i 13.000 e i 15.000.
Anche al netto degli aggiuntivi contratti su base regionale, storicamente molto inferiori al migliaio, si è scelto consapevolmente di non ovviare al problema dell’imbuto formativo condannando più della metà dei candidati al consueto limbo di precarietà lavorativa e formativa.

3. Il nuovo regolamento

La proposta di un nuovo regolamento relativo al Concorso di Specializzazione è stata presentata due settimane in ritardo rispetto alla scadenza prevista per l’emanazione del bando (30 aprile) mediante un comunicato stampa del 13 Maggio 2017, in cui sono stati anticipati molte delle modifiche auspicate da FederSpecializzandi.
Il MIUR si è fatto carico di definire una bozza del regolamento, che ha ricevuto un doppio parere positivo da parte del Consiglio di Stato e degli Uffici legali del Consiglio dei Ministri ed ora è in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che, stando alle ultime dichiarazioni riportare a mezzo stampa, è attesa per il 6 settembre.
Tra le numerose novità introdotte nel nuovo regolamento, i punti che dovrebbero essere recepiti sono l’introduzione di una graduatoria unica, lo svolgimento della prova in una sola giornata e in poche macro-sedi interregionali per permettere controlli più efficaci, e la riduzione dell’impatto del curriculum sul punteggio finale.
In merito a queste modifiche, il parere di FederSpecializzandi è sicuramente positivo, anche se le modalità con si è finalmente giunti a questa decisione avrebbero meritato tempistiche migliori, tali da non generare ritardi ingiustificati e non sovrapporsi al processo di accreditamento.
L’unico neo avanzato sino ad ora nella proposta riguarda la possibilità di scegliere solo 3 sedi una volta pubblicata la graduatoria, che rischiano di ridurne l’impatto e ritardare ulteriormente la presa in servizio dei colleghi vincitori di concorso.
Con il nuovo concorso sarà infine essenziale vigilare sull’efficienza del meccanismo di selezione della Scuola e soprattutto garantire il vincolo e il recupero delle risorse in caso di rinunce ed abbandoni durante la specializzazione.

4. Il processo di accreditamento

Il problema della mancata pubblicazione del bando di concorso sicuramente rappresenta, comprensibilmente, l’istanza più urgente e tangibile per le migliaia di neo abilitati in attesa di conoscere il loro destino.
L’accreditamento delle Scuole invece non appare prioritario e anzi rischia di venire etichettato come un’inutile formalità posta ad ostacolo per lo svolgimento del concorso.
Riteniamo opportuno sottolineare come le due questioni non siano antitetiche tra di loro, ma, anzi, rappresentino due facce della stessa medaglia e siano pertanto da portare avanti celermente e senza alcun indugio.

Con questo processo ci si riferisce ad un percorso avviato più di due anni fa che ha visto impegnato l’Osservatorio sulla formazione medica specialistica, supportato dalle agenzie AGENAS e ANVUR nel contesto dei due Ministeri, MIUR e Salute, nello sforzo iniziale di individuare i parametri, gli standard e i requisiti essenziali in ambito assistenziale delle Scuole di Specializzazione di area medica.

Il 13 giugno 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Interministeriale 402, che ha formalizzato il lavoro dell’Osservatorio introducendo per la prima volta in Italia un sistema di valutazione quantitativa e un monitoraggio continuo delle Scuole di Specializzazione.

Si è dunque cercato finalmente di stabilire rigidi criteri per garantire agli specializzandi un adeguato contesto assistenziale in cui formarsi, al fine di evitare il perpetuarsi di paradossali situazioni come, a puro titolo esemplificativo, Scuole di Medicina d’Emergenza e Urgenza in strutture prive di Pronto Soccorso.

Completata la definizione dei parametri per ogni Specializzazione, si è passati all’attuazione della procedura di accreditamento e tutte le scuole si sono impegnate entro il 31 luglio 2017 nella compilazione, pressoché del tutto autocertificazione, del database ministeriale volto ad accertare l’idoneità agli standard.

Come riportato dal Corriere della Sera, per quanto i criteri richiesti per l’accreditamento non fossero particolarmente stringenti, anche paragonandole ai parametri di altri Paesi europei, ben il 10% delle Scuole sono risultate inadatte a formare specializzandi, e più del 40% hanno presentato importanti carenze.

A causa di una connaturata mancanza di una vera cultura della valutazione, e poiché la presenza di una Scuola di Specializzazione porta prestigio e finanziamenti, questi numeri hanno prevedibilmente sollevato diverse resistenze e numerose sono state le reazioni dei Direttori di Scuola che hanno ricevuto la maglia nera.

A fronte di alcune criticità che si sono evidenziate nelle modalità e nelle tempistiche dei passaggi più tecnici e operativi, che sicuramente necessitano di essere migliorate, ci teniamo a sottolineare come il processo di accreditamento, richiesto da anni e finalmente implementato, rappresenti in ogni caso un enorme passo avanti nell’ottica di portare la formazione post laurea del nostro Paese ad un livello più alto, moderno e in linea con gli standard Europei.

Il timore che l’accreditamento agisca come una ghigliottina per i già scarsi contratti formativi appare infondato sia perché nell’ipotesi di inidoneità i posti verrebbero redistribuiti nelle Scuole idonee di altri Atenei a maggior capacità formativa sia perché, come ha riportato il Prof. Roberto Vettor, Presidente dell’Osservatorio Nazionale per la formazione medica specialistica, “quando la riforma entrerà a regime, è infatti previsto un biennio per consentire alle scuole con documentate criticità, accreditate provvisoriamente, di adeguarsi ai nuovi criteri, a fronte della presentazione di un piano di adeguamento”.

In aggiunta a quanto fin qui riportato, FederSpecializzandi auspica con forza che il processo di accreditamento su parametri assistenziali ed universitari appena implementato possa fare da apripista al necessario e fondamentale iter di accreditamento didattico, al fine di uniformare le Scuole anche dal punto di vista dell’offerta formativa, intesa come la documentazione dell’attività didattica, valutativa e certificativa, strutturata intorno alla riflessione sulle competenze che un specialista debba possedere per poter svolgere al meglio la propria professione, rispondendo ai bisogni in salute della società.
Sulla base di questa analisi è necessario che ogni singola Scuola strutturi la propria attività intorno ad un piano di studi strutturato per competenze e dettagliato in termini di modalità di insegnamento, valutazione certificazione.

In quest’ottica diviene fondamentale che il processo avviato quest’anno si completi al più presto con l’approvazione dei due Ministeri interessati e possa lasciare spazio all’emanazione del nuovo bando.

Troviamo, inoltre, controproducente e inopportuno in questa fase così importante e delicata, ri-presentare proposte come il cosiddetto “doppio canale formativo” che si allontanano dal progetto di unitarietà e qualità certificata della formazione post laurea implementata con il processo di accreditamento in atto.
Quest’ultimo infatti, in modo serio e ordinato, e con rapporti ben determinati con la struttura universitaria, che mantiene la responsabilità didattica, valutativa e certificativa, prevede e implementa il coinvolgimento del territorio e delle strutture ospedaliere nell’attività professionalizzante dei medici in formazione specialistica e definisce il ruolo dei tutor non universitari.

5. La situazione attuale e gli sviluppi futuri

L’Ufficio di Presidenza di FederSpecializzandi ha seguito con attenzione l’evolversi delle vicende di questo agosto “caldo” per tutti gli specializzandi e neo-abilitati.
I social network e molte testate giornalistiche hanno lasciato trapelare notizie parziali, lacunose, se non a volte scorrette e smentite a stretto giro.
Seguendo lo spirito che ci ha sempre caratterizzato, abbiamo deciso di riportare unicamente i dati provenienti da fonti ufficiali.

Con grande rammarico, si è purtroppo assistito ad un crescente stato di tensione, amplificato dal silenzio da parte delle istituzioni, che non si sono curate di rilasciare aggiornamenti ufficiali.
L’ultima dichiarazione ufficiale del MIUR risale infatti al 12 Agosto, in cui si definiva l’iter cronologico del percorso di accreditamento.
Nessun’altra informazione è successivamente stata divulgata tramite canali istituzionali.

Una condizione frustrante per tutti gli specializzandi e aspiranti tali, verso i quali si conferma tristemente la più totale indifferenza.

Ad accentuare il clima di confusione ed incertezza, si sono inoltre aggiunte diatribe mediatiche tra sigle e gruppi di rappresentanza.

Nonostante la condivisibile delusione per questa ingiustificabile situazione, alimentare polemiche con toni sensazionalistici rischia di minare ulteriormente la già precaria situazione dei giovani medici e neoabilitati, compromettendone peraltro la credibilità.

La pluralità rappresenta un valore imprescindibile che alimenta il dibattito solo se questo è svolto nel rispetto delle opinioni altrui e senza generare ed acuire tensioni ed insofferenze.

Crediamo fermamente che questo non sia il momento né di farsi trascinare dall’emotività, né di portare avanti battaglie strumentali per la difesa dei propri interessi e privilegi.

Per questo la nostra associazione ha deciso di supportare quelle manifestazioni, come quella organizzata da SIGM per il 5 settembre, che nei prossimi mesi, indipendentemente dall’area di rappresentanza e dalle sigle che le proporranno, saranno in linea con la visione formativa di FederSpecializzandi e si focalizzeranno sui punti essenziali che da ormai più di 5 anni richiediamo con forza:

  1. Termine in tempi celeri del processo di accreditamento.
  2. Emanazione tempestiva entro l’autunno del bando di concorso con le opportune modifiche correttive come proposto nel nostro documento di analisi, sia per permettere la continuità dell’attività clinica e di formazione nei reparti, sia per il rispetto nei confronti di tutti coloro che sono in attesa di risposte.
  3. Aumento del numero complessivo di contratti formativi, sia nazionali che regionali.
  4. Programmazione sistematica del numero di borse per i prossimi anni.
  5. Recupero e vincolo delle risorse perdute a seguito della rinuncia e dell’abbandono dei contratti formativi.

In aggiunta, FederSpecializzandi ribadisce la necessità di avviare una riflessione sulla qualità formativa non soltanto secondo parametri assistenziali, ma anche tramite parametri didattici al fine di valutare l’effettiva acquisizione delle competenze.

In conclusione, ribadiamo come questo non sia il tempo delle divisioni, ma della responsabilità, dell’unità e del supporto reciproco in nome di questi imprescindibili progressi della formazione dei futuri professionisti della salute.
Il loro ottenimento non sarà una vittoria su cui qualcuno potrà né dovrà accampare rivendicazioni, ma dovrà essere una vittoria di tutti i medici in formazione.

Il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale passa prima di tutto attraverso le competenze dei suoi operatori, ed ostacolarne la formazione significa minare in maniera miope la tutela della salute nel nostro Paese.

 

Appendice: Cronistoria delle tappe più importanti relative al processo di accreditamento e al bando di concorso

30 aprile 2017 – Deadline prevista per l’emanazione del bando di concorso di specializzazione secondo il DM 48/2015.
13 maggio 2017 – Il MIUR pubblica una nota in cui comunica l’avvio del processo di accreditamento delle Scuole di Specializzazione e specifica che ciò comporterà una ridefinizione delle tempistiche per il concorso di accesso. Si ipotizza inizio agosto per l’emanazione del bando, con test in ottobre e nuove regole per lo svolgimento.
18 maggio 2017 – Il Consiglio Universitario Nazionale pubblica una mozione sul nuovo regolamento di concorso e sulle procedure di accreditamento.
13 giugno 2017 – Viene pubblicato il Decreto Interministeriale 402/2017 relativo al processo di accreditamento delle Scuole di Specializzazione.
22 giugno 2017 – Viene aperta la banca dati del CINECA per l’avvio delle procedure di accreditamento secondo il DM 402/2017.
10 luglio 2017 – Termine per il caricamento dei dati per l’autocertificazione delle Scuole di Specializzazione.
13 luglio 2017 – Viene pubblicato il primo Parere del Consiglio di Stato del 22 Giugno 2017 in merito alle proposte sul nuovo regolamento del Concorso.
31 luglio 2017 – L’Osservatorio consegna i pareri sulle Scuole di Specializzazione al Ministero della Salute.
3 agosto 2017 – Viene pubblicato e trasmesso al MIUR il secondo Parere del Consiglio di Stato del 27 Luglio 2017 in merito alle proposte sul nuovo regolamento del Concorso.
9 agosto 2017 – Il secondo parere del Consiglio di Stato sul nuovo regolamento del Concorso riceve il riscontro della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
12 agosto 2017 – Il MIUR pubblica un comunicato relativo alle tempistiche del nuovo bando.
3 settembre 2017 – Il MIUR, a mezzo stampa, annuncia la pubblicazione del nuovo regolamento per il 6 settembre, al quale dovrà fare seguito dopo poco il bando di concorso.


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