Guida all’accreditamento delle Scuole di Specializzazione

In questi giorni ci state facendo tantissime domande sul processo di accreditamento delle Scuole di Specializzazione.

Abbiamo pensato di proporvi una guida strutturata tramite FAQ per fare chiarezza. Speriamo possa esservi utile!

Cosa si intende con accreditamento delle Scuole?

Con questo processo ci si riferisce ad un percorso avviato già dal 2015 che ha visto impegnato l’Osservatorio Nazionale per la Formazione Medica Specialistica, supportato dalle agenzie AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) nel contesto dei due Ministeri (MIUR e Salute), nello sforzo iniziale di individuare i parametri, i requisiti essenziali e gli standard assistenziali e formativi delle Scuole di Specializzazione di area medica.

Il 13 giugno 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Interministeriale 402, che ha formalizzato il lavoro dell’Osservatorio Nazionale introducendo per la prima volta in Italia un sistema di valutazione quantitativa e un monitoraggio continuo delle Scuole di Specializzazione.

Si è dunque cercato finalmente di stabilire criteri per garantire agli specializzandi un adeguato contesto assistenziale in cui formarsi e per valutare il grado di idoneità delle Scuole.

Quando è stato effettuato il primo ciclo di accreditamento?

La prima verifica dei requisiti delle Scuole è stata effettuata subito dopo la pubblicazione del DI 402/2017. Dal 22 giugno al 10 luglio 2017, ogni Scuola di Specializzazione ha caricato i dati richiesti, mediante una procedura informatica gestita dal CINECA.

Da luglio a inizio agosto dello stesso anno, dopo la consegna da parte dell’Osservatorio della relazione tecnica al Ministero della Salute e al MIUR, sono state definite le Scuole accreditate e non accreditate ed è stato possibile emanare il bando di concorso SSM 2018.

Quante Scuole non sono state accreditate nel 2017?

Su 1431 Scuole di Specializzazione, 672 sono state pienamente accreditate, 629 sono state accreditate provvisoriamente (o, come si legge, “con riserva”) e 130 non sono state accreditate.

L’elenco definitivo del 2017 trovate qui.

Cosa ne è stato delle Scuole accreditate provvisoriamente?

Per le Scuole con alcune criticità considerate sanabili, accreditate dunque provvisoriamente è stato concesso un biennio per mettersi in regola. Queste criticità potevano riguardare il numero dei docenti, la produzione scientifica, limiti strutturali, volumi di attività, didattica.

Nel 2018 l’Osservatorio Nazionale ha valutato le nuove proposte di accreditamento e ha rivalutato quelle Scuole già accreditate (pienamente o provvisoriamente) nel caso di variazioni strutturali comunicate dalle Università.

Ai sensi dell’art. 5, comma 2, del DI 402/2017, ciascuna Università è infatti tenuta a comunicare al MIUR, entro 30 giorni, tutte “le variazioni che intervengano sui presupposti, le condizioni e gli standard che hanno costituito la base dell’accreditamento” e a produrre una dichiarazione periodica, con cadenza annuale, del Rettore sul rispetto degli standard delle strutture della rete formativa.

Complessivamente, è stato proposto l’accreditamento (pieno o provvisorio) per 1338 Scuole di Specializzazione.

Pur comprendendo l’obiettivo di fondo del processo di accreditamento, il miglioramento della qualità e non la punizione delle Scuole, ci preme ribadire che situazioni non più tollerabili siano emerse solo grazie all’esistenza dello stesso.

La chiusura di una Scuola con provvedimento Ministeriale è sicuramente un processo critico, fino ad ora valutato con grande attenzione, tra le altre cose per tutelare i bisogni di salute locali e per tutelare i percorsi di coloro che avevano già intrapreso il percorso, ma in alcuni casi è per noi qualcosa di ineludibile: la qualità della formazione non può più rimanere in secondo piano.

FederSpecializzandi continuerà a segnalare criticità, portate alla nostra attenzione anche attraverso la nostra casella info@specializzandi.org, e ad adoperarsi con tutti i mezzi per risolverle.

Quando inizierà e quando si concluderà il nuovo ciclo di accreditamento?

Il MIUR, con una nota inviata agli Atenei lo scorso 25 febbraio, ha già aperto le nuove procedure per l’accreditamento per l’Anno Accademico 2018/2019.

Le Scuole potranno caricare i dati necessari sulla piattaforma del CINECA entro la mezzanotte del 15 marzo 2019.

Durante questo ciclo verrà verificato il mantenimento dei requisiti delle Scuole già pienamente accreditate, ma soprattutto si valuterà il superamento delle inadempienze delle Scuole accreditate provvisoriamente.

Quali sono state fino ad ora le criticità del processo di accreditamento?

Il processo di accreditamento del 2017 è risultato decisamente complesso e a volte anche confusionario per gli Atenei che sono stati chiamati a fornire i dati relativi alle performance delle proprie Scuole per la prima volta in maniera così dettagliata.

In assenza di report ufficiali, è stata data la possibilità di autocertificazione, da parte degli Atenei, dei volumi assistenziali e offerta strutturale delle proprie reti formative.

Successivamente, grazie alle segnalazioni degli specializzandi e a site visits dell’Osservatorio Nazionale, l’accreditamento di alcune Scuole o strutture è stato confermato o, seppure in ritardo, revocato. Ulteriori site visits sono in corso o in programmazione.

Cosa è cambiato rispetto alla precedente tornata di accreditamento?

Con il nuovo accreditamento gli Atenei dovranno inserire i numeri e le performance delle Unità Operative in rete formativa utilizzando la banca dati AGENAS aggiornata al 31/12/2017.

Con l’obiettivo di censire ufficialmente ogni singola Unità Operativa di ogni singolo Presidio Ospedaliero italiano, AGENAS ha infatti fornito i volumi assistenziali (numero di ricoveri ordinari, DH, interventi chirurgici, ecc.) delle stesse.

Qualora i numeri non dovessero corrispondere, agli atenei è data la possibilità di fornire all’Osservatorio Nazionale la discussione in dettaglio per ogni unità operativa: in questo modo sarà possibile verificarne la veridicità ed effettuare controlli mirati.

Quante scuole rischiano di non essere accreditate quest’anno?

Applicando alla lettera quanto contenuto nel DI 402/2017 si è scelto di utilizzare per gli standard di performance formativa i parametri ANVUR per la docenza del 2016, con una simulazione di un mancato accreditamento per 211 Scuole.

FederSpecializzandi in Osservatorio Nazionale ha proposto di aggiornare questa valutazione e considerare i parametri fino al 2018, più stringenti, ma la maggioranza si è espressa contrariamente.

Circa il 20% delle scuole rischierebbe dunque di non essere accreditate a partire dal prossimo anno solo per questo criterio, senza contare che tale cifra si riferisce solo ai parametri relativi ai requisiti e agli indicatori di performance di attività formativa, e potrebbe aumentare laddove le Scuole non accreditate non abbiano raggiunto un numero adeguato di docenti o insistano su strutture non conformi agli standard per una formazione eccellente.

Il 28 febbraio 2018 è stato emanato un Decreto Interministeriale che concede un anno di proroga alle Scuole accreditate provvisoriamente per assenza dei requisiti di docenza “a condizione che gli Atenei presso i quali le anzidette Scuole di specializzazione sono istituite dimostrino, alla data di chiusura delle procedure di accreditamento relative all’A.A. 2018/2019, di avere adottato le deliberazioni finalizzate all’avvio delle procedure di reclutamento necessarie al raggiungimento dei predetti requisiti di docenza nell’A.A. 2018/2019 di riferimento delle Scuole di specializzazione.”

Per un altro anno, Scuole con un solo docente potranno essere comunque accreditate, e questo, come si legge, viene giustificato per via del blocco delle assunzioni introdottto dalla legge di bilancio 2019 del 30/12/2018, secondo cui gli Atenei non potranno assumere docenti a tempo indeterminato fino a dicembre 2019.

In Osservatorio Nazionale, FederSpecializzandi ha espresso contrarietà a proroghe e abbassamenti di qualsiasi soglia qualitativa.

Dati più precisi si potranno in ogni caso avere solo al termine della raccolta dati sulla piattaforma CINECA e dell’analisi dell’Osservatorio Nazionale.

La decisione finale spetterà poi alla Politica, in particolare ai Ministeri dell’Istruzione e della Salute, che sulla base del report tecnico dovranno decidere quali Scuole accreditare e quali non accreditare.

Se la Scuola in cui sono iscritto non viene accreditata cosa succede? Perdo la borsa? Non ricevo più il titolo di Specialista?

Se una Scuola non dovesse essere accreditata non succederebbe niente di tutto questo.

Gli specializzandi in corso potranno continuare la loro formazione in base al contratto stipulato al momento della loro iscrizione, senza perdere la borsa.

Come specificato infatti in una nota della Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore del MIUR del 2017, in virtù dell’articolo 9, comma 2, del decreto Ministeriale 270 del 22 ottobre 2014 “nel caso di disattivazioni di corsi di studi, le Università assicurano comunque la possibilità per gli studenti iscritti di concludere gli studi conseguendo il relativo titolo e disciplinano la facoltà per gli studenti di optare per l’iscrizione ad altri corsi di studio attivati”.

Semplicemente, fino al nuovo processo di accreditamento, la Scuola non potrà ricevere nuovi iscritti con prossimi concorsi nazionali in quanto non più accreditata.

Se però la mia Scuola non è stata accreditata significa che la sua qualità non è ritenuta adeguata. Posso chiedere di essere trasferito?

Sì. Nella medesima nota sopra citata, il MIUR specifica che “qualora lo Specializzando iscritto ad una Scuola non più accreditata decidesse di voler presentare ad altro Ateneo apposita istanza di trasferimento volta ad accedere ad un altra Scuola di Specializzazione della stessa tipologia di quella frequentata, si ritiene che l’Ateneo cui lo specializzando è iscritto non possa negare il proprio nulla osta al trasferimento, attese le motivazioni correlate alla ridetta istanza di trasferimento (mancato accreditamento della Scuola di Specializzazione cui si è iscritti).

Il MIUR quindi si è espresso supportando la possibilità di trasferimento, auspicando “che le istanze possano trovare ove possibile accoglimento, fermo restando la preliminare verifica del rispetto della capacità ricettiva da parte dell’Ateneo di destinazione”.

Abbiamo risposto ad un questionario valutativo della nostra scuola. Quali sono i risultati?

Come FederSpecializzandi in Osservatorio Nazionale ci siamo fatti promotori e abbiamo fortemente sostenuto la possibilità di un processo valutativo delle scuole da parte dei medici in formazione specialistica, come previsto, tra l’altro, dal DI 402/2017.

La richiesta universale di esprimere la propria opinione è utile per acquisire una visione globale della situazione in cui versano le Scuole nella quotidianità, per individuare problematiche e per promuovere interventi di miglioramento.

Organizzato in 84 domande e diviso in 9 sezioni, come avevamo già riportato, il questionario risulta obbligatorio nella compilazione della scheda anagrafica (che è completamente scollegata dal resto, proprio per mantenere l’assoluto anonimato delle risposte) mentre è fortemente raccomandata, ma non obbligatoria, la risposta alle domande.

L’analisi dei risultati riguarderà i questionari compilati tra il 17 Dicembre 2018 al 17 Gennaio 2019.

In quel mese quasi 17.000 specializzandi dei circa 25.000 distribuiti tra il secondo e quinto anno di formazione hanno espresso il loro grado di soddisfazione della propria preparazione e dell’organizzazione della scuola.

La copertura, superando il 50% in così poco tempo, è andata ben oltre ogni positiva aspettativa, segno della voglia di partecipare e dare il contributo nel miglioramento della nostra formazione. FederSpecializzandi ha chiesto che i risultati vengano inseriti nel giudizio finale da dare ad ogni scuola da accreditare e soprattutto che vengano resi pubblici il prima possibile, entro il prossimo concorso SSM.

Questo, tuttavia, spetterà alla Politica, non all’Osservatorio Nazionale. In caso di valutazione negativa da parte degli specializzandi, anche se tutti gli altri parametri dovessero risultare sufficienti (quindi scuola accreditata), la proposta di FederSpecializzandi è quella di rendere obbligatoria una tempestiva verifica con una site visit in modo da valutare, con apposita commissione, la sussistenza di criticità emerse come la rotazione nella rete formativa, la produzione di lavori scientifici, la partecipazione a congressi, la formazione fuori rete e il rispetto dei diritti in ambito di malattia, maternità e orario lavorativo, etc.

Cosa ha fatto FederSpecializzandi per l’intero processo di accreditamento e cosa chiede per il futuro?

La nostra Associazione, all’interno dell’Osservatorio Nazionale con un rappresentante ufficiale, si è a lungo battuta per l’avvio del processo di accreditamento decollato recentemente dopo lunghi tentennamenti.

Come già specificato, inoltre, abbiamo inoltre chiesto che i risultati del recente questionario di valutazione delle Scuole di Specializzazione da parte dei medici in formazione vengano pubblicamente resi disponibili in forma aggregata per singola Scuola e che possano essere utilizzati come parametro aggiuntivo nel processo di accreditamento e come strumento per avviare immediatamente controlli laddove risultino al di sotto delle soglie minime di sufficienza.

In aggiunta, abbiamo sollevato l’urgenza di pubblicare prima del prossimo concorso SSM la composizione esatta delle reti formative di ciascuna Scuola, per permettere a ogni candidato di sapere esattamente in quali strutture dovrà ruotare.

Abbiamo inviato di recente una lettera ufficiale all’Osservatorio Nazionale per chiedere con forza che vengano rispettate le regole e le tempistiche previste, senza correzioni di criteri in corso d’opera al fine di tutelare le realtà che non siano state in grado di adeguarsi come richiesto.

Infine, come abbiamo tante volte ribadito, il processo di accreditamento su parametri assistenziali, strutturali e universitari è la condizione necessaria ma non sufficiente per la verifica della qualità delle Scuole.

Questo deve fare da apripista al necessario e fondamentale iter di accreditamento della qualità formativa intesa come la documentazione dell’attività didattica, valutativa e certificativa, strutturata intorno alla riflessione sulle competenze che un specialista debba possedere per poter svolgere al meglio la propria professione, rispondendo ai bisogni in salute della società.

Per questo chiediamo da sempre una riforma della formazione che parta dalla definizione di curricula nazionali per ogni Scuola strutturati per competenze, che possano poi essere declinati e valutati a livello locale.

Se avete altre domande, dubbi o criticità da segnalare non esitate a contattarci sui nostri canali.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del processo di accreditamento e porteremo nelle sedi istituzionali una voce competente, seria e professionale a voi che ci date fiducia ogni giorno!