Cerchiamo di fare il punto della situazione sui tempi di emanazione del bando di accesso alle scuole di specializzazione e sull’evoluzione del processo di riordino delle scuole.
Allo stato attuale, la promulgazione del bando è vincolata ad alcuni problemi.
In primis le commissioni istituite presso il MIUR dovranno completare la valutazione delle scuole, decidendo quali saranno le scuole che rimarranno attive e quali verranno disattivate o inglobate, se vorranno, nella rete formativa di quelle lasciate operative.
Inoltre le regioni devono ancora sciogliere il nodo della distribuzione dei fabbisogni: in realtà i fabbisogni promulgati a luglio 2009, in ritardo, per l’anno 2008/2009 dovrebbero avere valenza triennale, a norma di legge. Ma sta emergendo la volontà, all’interno della conferenza delle regioni, di rivederli, per vari motivi:
1) c’è l’ipotesi, avanzata già a febbraio dal Ministro Fazio in un incontro avuto con noi, di rivedere i fabbisogni in termini di popolazione residente della regione, senza tener conto di fattori quali la popolazione universitaria di alcune regioni;
2) ci sono regioni che continuano a fornire fabbisogni poco verosimili, che si discostano enormemente da un anno all’altro, mentre altre, nello specifico Sicilia e Calabria, non hanno ancora fornito i loro dati;
3) alcune regioni spingono per un incremento dei posti delle suole di medicina d’urgenza, ponendo anche il problema per queste del raggiungimento del parametro dei 3 iscrivibili al primo anno, che entrerà in vigore dal prossimo anno.
Le ultimissime provenienti dal MIUR ci dicono comunque che esiste ancora la speranza di promulgare il bando prima di quanto avvenuto l’anno passato. Ovviamente, aggiungiamo noi, se questo spazio c’è ancora, è necessaria ora una forte volontà di accelerare la procedura da parte degli organi istituzionali coinvolti ed una forte azione di pressione e persuasione da parte di chi è vittima di questo mix di farragine burocratica e “tatticismo politico”.
L’altro tema“caldo”, che come abbiamo visto si ricollega in parte al problema del bando, è quello della procedura di razionalizzazione delle Scuole di Specializzazione.
In buona sostanza le federazioni tra scuole scompaiono, delle scuole che ne facevano parte ne rimane attiva solo una (stabilita in base ai criteri della nota della Direzione Generale del MIUR del 19 ottobre scorso) e le altre hanno la priorità per far parte della rete formativa della scuola superstite. Le Scuole di Anestesia e rianimazione, Chirurgia generale, Ginecologia ed ostetricia, Igiene e medicina preventiva, Malattie dell’apparato cardiovascolare, Medicina interna, Ortopedia e traumatologia, Pediatria, Psichiatria e Radiodiagnostica rimangono attive in ogni sede (a patto che ci siano i requisiti minimi), anche perché fondamentali per il tronco comune. Per tutte le altre scuole non sussiste più il criterio della “regionalità” e tra l’altro anche i contratti regionali vengono cumulati per arrivare al numero minimo dei tre iscrivibili. Inoltre i requisiti per l’attivazione delle Scuole, quali la dotazione di docenti (I e II fascia) specifici, i volumi di attività della rete formativa (soglie di attività e case mix), l’adeguatezza delle dimensioni della Facoltà di Medicina e Chirurgia e l’attività pregressa delle scuole, verranno valutati nel loro complesso e non singolarmente.
Gli specializzandi già in corso con il vecchio ordinamento vanno ad esaurimento presso la sede di appartenenza, anche se la Scuola a cui afferiscono venisse chiusa.
Per quanto riguarda l’adozione del concorso di accesso alle scuole di specializzazione con esame di ammissione nazionale, si può ormai considerare un fatto acquisito, anche se l’applicazione non avverrà prima del concorso successivo al prossimo.
Infine ricordiamo che, come stabilito nella riunione dell’Osservatorio Nazionale del 5 novembre, sta entrando nella fase operativa la procedura di verifica e controllo delle scuole di specializzazione. I controlli crociati tra quanto dichiarato dalle Scuole in termini di volumi assistenziali, i cui dati afferiscono al CINECA, e l’effettiva attività risultante al Ministero della Salute in base ai DRG risultano molto complicati da attuare ed è evidente l’impossibilità di verificare tutti i dati; verrà perciò attuato un controllo in parte a campione e in parte su segnalazione degli specializzandi, tramite i rappresentanti in Osservatorio, oltre all’autovalutazione delle Scuole stesse.
Vi terremo informati appena verremo a conoscenza di nuovi sviluppi. Intanto continuiamo ad invitarvi ad iscrivervi come avete fatto in tantissimi fino ad ora,alla newsletters inviando una mail all’indirizzo bando@specializzandi.org oppure algruppo Facebook ”Futuri Specializzandi”.
La Presidenza di Federspecializzandi