Riforma accesso Scuole di Specializzazione. Esito Incontro FederSpecializzandi e Dott. Livon

La Confederazione Nazionale delle Associazioni dei Medici Specializzandi (FederSpecializzandi) esprime soddisfazione  per l’incontro avvenuto, in data odierna, fra il Dott. Livon, Direttore Generale dell’Università presso il MIUR e una  delegazione di FederSpecializzandi in merito alla proposta di riforma del concorso di accesso alle scuole di  specializzazione.
A seguito della condivisione del razionale delle proposte avanzate già nei giorni scorsi da FederSpecializzandi, il Dott.  Livon si è dimostrato disponibile a valutare alcune modifiche alla bozza di decreto ministeriale. Nello specifico:
1) L’obiettivo del ministero è la riforma del concorso in un’ottica di graduatoria nazionale. La graduatoria macro- regionale rappresenterebbe un passaggio non obbligato particolarmente se la riforma diventasse attuativa a  partire dal prossimo anno accademico (anno accademico 2013/2014, con concorso nella primavera del 2014).
2) L’ipotesi più plausibile, circa i tempi della riforma, sembrerebbe essere che diventi attuativa a partire dall’anno accademico 2013/2014.
3) Il Dott. Livon ha mostrato apertura nei confronti della nostra proposta di aumentare il numero di quesiti di  carattere generale ad un numero di circa 110-125 quesiti, mantenendo stabile il numero di quesiti per tipologia.
4) Il Dott. Livon concorda con la necessità di formulare i quesiti, sia di carattere generale che per tipologia, secondo un approccio basato per problemi anziché su una conoscenza meramente nozionistica.
5) Relativamente alla fonte dei quesiti, il Dott. Livon si è detto d’accordo a rendere nota unicamente la bibliografia di riferimento da cui questi sono tratti e di mantenere totalmente segreto il database dei quesiti.
6) Per quanto riguarda la valutazione del curriculum del candidato, il Dott. Livon si è detto d’accordo nel  mantenimento dell’assegnazione di un punteggio al voto di laurea (fino ad un massimo di 10 punti) calcolato in  percentili ovvero decili rispetto ad una popolazione omogenea (il candidato viene valutato rispetto agli altri  studenti dello stesso Ateneo, dello stesso Corso di Laurea e dello stesso anno di corso). Nella valutazione del  voto di laurea dovrebbe essere possibile assegnare l’intera gamma di punteggio (da 1 a 10).
7) Il Dott. Livon concorda sull’opportunità di non valutare, nel contesto del curriculum del candidato, nessun’altro  parametro (compreso il tempo di laurea).
Nel pomeriggio, su richiesta del Dott. Livon, abbiamo inviato alla Direzione Generale dell’Università presso il MIUR una sintesi delle nostre proposte e il razionale di ciascuna di esse. Il documento è allegato al presente comunicato.
L’auspicio è che l’apertura dimostrata quest’oggi dal Dott. Livon possa tradursi in una modifica sostanziale della bozza di  decreto ministeriale.

L’Ufficio di Presidenza Confederale


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