Di seguito il testo dell’interpellanza parlamentare per salvaguardare le nuove borse di studio degli specializzandi depositata dal Deputato Filippo Crimì e sottoscritta da oltre 30 deputati del Partito Democratico.
I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell’istruzione, dell’università e della ricerca, della salute e dell’economia e delle finanze, – per sapere, premesso che:
– ogni anno più di 10.000 studenti si iscrivono al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e per avere diritto all’accesso ai ruoli del Servizio Sanitario Nazionale è indispensabile essere in possesso di un titolo di specialista in area medica, chirurgica, dei servizi clinici ovvero in medicina generale;
– nel corso dell’anno solare 2011 hanno conseguito la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia oltre 6400 studenti e tale numero è destinato ad innalzarsi significativamente nei prossimi anni in virtù dell’aumento del numero di nuovi accessi al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia;
– per il corrente anno il fabbisogno di nuovi specialisti espressi dalle Regioni italiane eccede le 8500 unità;
– in virtù delle risorse stanziate annualmente dal Ministero, solamente 5.000 giovani medici accedono alle borse per la formazione medica specialistica e soltanto 980 ai corsi di formazione specialistica in Medicina Generale, numero gravemente inferiore alle necessità del Servizio Sanitario Nazionale;
– il decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368 ha recepito la direttiva 93/16/CE, la quale al fine di agevolare la libera circolazione dei medici, ha introdotto alcune disposizioni in materia di libera circolazione e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, definendo a tal riguardo i criteri minimi concernenti l’accesso alla formazione specialistica, la sua durata minima, il modo e il luogo in cui quest’ultima deve essere effettuata, nonché il controllo di cui deve formare oggetto;
– la normativa comunitaria prevede altresì che al medico in formazione specialistica sia corrisposto un trattamento annuo, fissato ogni tre anni nei limiti dei fondi previsti e delle quote del Fondo sanitario nazionale ad esso destinate;
– il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sul riassetto delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria del 1° agosto 2005 ha innalzato a 5 anni la durata legale delle scuole di specializzazione, precedentemente fissata a 4 anni;
– il DPCM del 7 marzo 2007 ha definito il trattamento economico dei medici in formazione specialistica in circa 26.000 euro lordi annui per gli iscritti agli ultimi tre anni di corso e circa 25.000 euro annui per gli iscritti agli anni antecedenti gli ultimi tre;
– nell’anno accademico 2012/2013 sarà attivato per la prima volta il quinto anno delle Scuole di Specializzazione, comportando un incremento di circa 3.000 unità di contratti in formazione specialistica e un onere aggiuntivo di circa 80 milioni di euro;
– al fine di garantire continuità e costanza nei concorsi e di conseguenza nella formazione di medici specialisti, il relativo bando per le borse di studio dovrebbe essere emanato entro la prima metà di aprile;
– si ravvisa la necessità di scongiurare l’ipotesi di una contrazione del numero di borse già attualmente in numero ampiamente insufficiente;
gli interpellanti, consci delle gravi ripercussioni che tale contrazione del numero delle borse di studio avrebbe nella programmazione sanitaria, ritengono necessario che:
• si provveda, nell’immediato, alla copertura delle 5.000 nuove borse di studio, sostenendo quindi l’incremento della durata del corso di specializzazione in seno al capitolo di spesa relativo alle Scuole di Specializzazione mediche;
• in prospettiva, si individuino soluzioni volte a rendere sostenibile il percorso di formazione post-laurea dei giovani medici quali la revisione della la durata legale degli anni di specializzazione in linea con quanto disposto in materia di durata minima stabilito a livello comunitario con la Direttiva 2005/36/CE allegato V punto 5.1.3, anche al fine di aumentare il numero di borse di studio erogabili a parità di disponibilità finanziarie;
se non si ritenga di dover intervenire al fine di scongiurare che l’applicazione del citato decreto ministeriale, in materia di ampliamento della durata delle scuole di specializzazione medica, si traduca in un’ulteriore penalizzazione per i nostri laureati in Medicina e Chirurgia, nonché in una riduzione del numero dei futuri specialisti a scapito dell’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.