Come comunicato in data 17 aprile 2014 dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), attraverso un comunicato stampa, è stato inviato al Consiglio di Stato il nuovo Decreto Ministeriale che definisce il regolamento di accesso alle Scuole di Specialità di area medica.
Il comunicato del MIUR conferma che, nel rispetto del carattere nazionale del concorso di accesso alle scuole di specializzazione, il nuovo regolamento conterrà alcune modifiche rispetto al decreto firmato dal precedente Ministro Carrozza. Tali modifiche, parzialmente anticipate nei giorni scorsi riguardano:
– Le modalità di svolgimento della prova scritta che sarà telematica
– il numero e la distribuzione dei quesiti che passano da 120 quesiti a risposta multipla di cui 90 di carattere generale e 30 caratterizzanti la tipologia di scuola, a 110 quesiti. Di questi 70 verteranno su argomenti caratterizzanti il corso di laurea di Medicina e Chirurgia. Gli altri 40 quesiti serviranno a valutare i candidati rispetto a scenari predefiniti di dati clinici, diagnostici e analitici: di questi 30 saranno comuni a tutte le Scuole inserite in una stessa Area e 10 specifici per ciascuna Scuola. I 10 quesiti specifici avranno un peso maggiore in fase di correzione: ogni risposta esatta varrà 2 punti anziché 1 e ogni risposta errata -0,60 anziché -0,30
– Ciascun candidato, al momento della domanda di accesso, potrà scegliere complessivamente fino a quattro Scuole, anche appartenenti ad Aree diverse (Medica, Chirurgica, Servizi Clinici).
– Ai titoli saranno attribuiti fino a 15 punti di cui: fino a 2 punti per il voto di laurea, fino a 13 per il curriculum degli studi (di questi fino a 5 in base alla media aritmetica complessiva dei voti degli esami sostenuti, fino a 5 in base ai voti presi negli esami fondamentali del corso di laurea e caratterizzanti o specifici in base alla Scuola scelta, fino a 3 punti per altri titoli, ovvero 1 punto per tesi sperimentale e 2 per il titolo di dottore di ricerca in una disciplina affine alla tipologia della Scuola scelta). Questa parte è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al testo precedente.
– Il bando di concorso per l’anno accademico 2013/2014 sarà emanato entro il mese di luglio. Le prove d’esame si svolgeranno a ottobre, come annunciato dal Ministro Stefania Giannini. Il bando indicherà i posti disponibili per ciascuna Scuola, i temi che saranno oggetto dei quiz, gli esami fondamentali, caratterizzanti e specifici di cui si terrà conto nella valutazione dei titoli, i criteri di assegnazione del punteggio, il calendario, la durata, le modalità di svolgimento e correzione delle prove d’esame.
Il testo inviato in Consiglio di Stato recepisce la richiesta avanzata da FederSpecializzandi sia telefonicamente che in forma scritta attraverso il documento trasmesso in data 16/04/2014, al Capo di Gabinetto del Ministro, Dott. Fusacchia, di consentire la partecipazione a concorsi di scuole di specializzazione appartenenti a differenti aree specialistiche. In un primo momento era stata, infatti, comunicata l’intenzione del MIUR di consentire, per motivi strettamente organizzativi, la partecipazione a 3 concorsi di scuole di specializzazione appartenenti alla medesima area specialistica.
A fronte di questo risultato sono rimaste inevase altre richiesta avanzate da FederSpecializzandi nello stesso documento, coerentemente con le istanze portate avanti nel corso di tutto il lungo confronto sulla riforma del concorso di accesso alle scuole di specializzazione.
In particolare:
– Rispetto alla riduzione del contingente di quesiti di carattere generale, ridotti da 90 a 70, con concomitante aumento dei quesiti di carattere specialistico che passerebbero da 30 a 40, di cui 30 caratterizzanti l’area specialistica e 10 caratterizzanti la tipologia di scuola, questi ultimi con un peso doppio rispetto agli altri quesiti, abbiamo espresso e continuiamo ad esprimere la nostra contrarietà rispetto a questa impostazione concorsuale sulla base di motivazioni di ordine pedagogico e metodologico. Riteniamo, infatti, che obiettivo precipuo del concorso dovrebbe essere la valutazione delle conoscenze e delle competenze di carattere generale e considerate fondative del bagaglio culturale di un laureato in medicina e chirurgia.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere ed illustrare, in accordo con la consolidata teoria pedagogica secondo la quale le modalità di valutazione influenzano la formazione e la didattica stessa, appare lecito ipotizzare che l’applicazione di un sistema concorsuale volto a valorizzare in maniera assolutamente preponderante competenze e conoscenze di carattere generale avrebbe un sostanziale impatto sul sistema formativo del corso di laurea specialistica, imponendo ai docenti un insegnamento teorico e pratico di carattere generale e agli studenti un apprendimento in linea con le modalità di valutazione utilizzate al momento dell’accesso alla formazione specialistica; questo in controtendenza con la consuetudine degli studenti in medicina di concentrare maggiori sforzi nello studio e nella frequenza di reparti attinenti alla tipologia di scuola per cui si intende concorrere.
– Per quanto riguarda l’introduzione di 30 quesiti caratterizzanti l’area specialistica, se è obiettivo del MIUR la valutazione di saperi omogenei, occorre ricordare come le aree specialistiche in generale e l’area dei servizi in particolare rappresentino campi in cui i saperi sono tutt’altro che omogenei. A titolo esemplificativo, l’area dei servizi accoglie al suo interno discipline che spaziano dall’igiene e medicina preventiva, alla diagnostica per immagini sino all’anestesia e rianimazione. Volendo utilizzare la medesima logica “vocazionale” illustrata quale razionale per questo tipo di impostazione, appare improbabile che un laureato che si sia concentrato sull’acquisire conoscenze di carattere specialistico nel campo della medicina preventiva sia contemporaneamente in grado di rispondere a quesiti clinici di carattere specialistico nel campo della radioterapia, della diagnostica per immagini o della rianimazione.
– Relativamente alla formulazione dei quesiti di carattere generale, rispetto ai quali è stata prospettata un’impostazione meramente nozionistica, ribadiamo la richiesta già avanzata in numerose circostanze di formulare i quesiti sotto forma di casi clinici che consentano di esplorare la capacità del candidato di declinare conoscenze e competenze di ambito generale in un ragionamento clinico.
Prendiamo atto che le modifiche contenute all’interno del nuovo Decreto Ministeriale, oltre a seguire una diversa impostazione del Ministro Giannini rispetto a chi l’aveva precedute, sono atte a garantire lo svolgimento del concorso di accesso alle Scuole di Specialità entro ottobre 2014 e, ovviamente comprendiamo e condividiamo la necessità di trovare regole concorsuali che consentano lo svolgimento del concorso in un arco di tempo limitato – come abbiamo già avuto modo di scrivere anche la prospettiva di Ottobre 2014 appare eccessivamente distante. Tuttavia non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra perplessità rispetto alle soluzioni individuate per superare le criticità legate alle tempistiche necessarie per la formulazione dei quesiti.
Auspichiamo pertanto che, in un’ottica di miglioramento continuo degli strumenti di valutazione e selezione, possa essere aperto un tavolo in cui discutere sull’impatto che questo tipo di impostazione concorsuale determina sia sulla formazione pre-laurea che sulla formazione post-laurea e confrontarla con i sistemi adottati negli altri paesi europei.
L’Ufficio di Presidenza Confederale
I Referenti Nazionali Futuri Specializzandi e Studenti