L’ultima goccia: la campagna vaccinale contro il COVID-19 diventa “formazione”. FederSpecializzandi: “Verso la mobilitazione nazionale dei Medici Specializzandi”

Abbiamo una certezza: il Ministro Manfredi non ha alcuna consapevolezza del ruolo fondamentale degli oltre 30.000 Medici in Formazione Specialistica e delle attività che svolgono quotidianamente nelle corsie di centinaia di Ospedali italiani.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca dopo aver indirizzato una nota  alla Conferenza dei Presidi della Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia nella quale riportava che era in via di formulazione una norma per rendere le attività della campagna vaccinale “attività formative professionalizzanti” delle Scuole di Specializzazione, questa mattina al GR Radio 1 definiva gli Specializzandi “studenti che devono seguire corsi”.  Ci appare chiaro che dietro a questo, il Ministro Speranza cerchi di sfruttare forza lavoro a costo zero. Tutto questo è inaccettabile.

 

“Già dall’inizio dell’emergenza COVID-19 noi Medici Specializzandi abbiamo lavorato con abnegazione per garantire l’assistenza sanitaria – afferma Federica Viola, Vicepresidente vicario FederSpecializzandi – spesso svolgendo mansioni non previste dal nostro percorso formativo, nonostante non avessimo gli stessi diritti e le stesse tutele degli altri operatori sanitari. Con il nostro lavoro quotidiano – continua – abbiamo contribuito alla gestione di pazienti e criticità organizzative in ambito ospedaliero e territoriale, per  reggere l’urto di questa sconvolgente pandemia.”

 

La formazione è una cosa seria. FederSpecializzandi chiede da anni una riforma della formazione medica specialistica che garantisca l’acquisizione di competenze troppo spesso solo dichiarate sulla carta.

Su questo possiamo con certezza affermare (DI 68/2015) che nel percorso formativo di un Cardiologo o di un Chirurgo Generale, per esempio, l’esecuzione di una vaccinazione non sia una competenza specifica da acquisire.Non è possibile definire formativa un’attività che non lo è, solo per non riconoscere il giusto  compenso, retribuendo gli specializzandi in Crediti Formativi (CFU), dimenticandosi di quelli davvero utili per la loro crescita.

 

Consapevoli della gravità del momento storico e desiderosi di aiutare ancora una volta il Paese, chiediamo che il nostro coinvolgimento venga adeguatamente riconosciuto e retribuito come verrebbe fatto per qualsiasi altro professionista sanitario, non abusando semplicemente del nostro spirito di servizio.

 

Ricordiamo infatti che tutti gli Operatori sanitari che collaborano all’emergenza COVID attraverso le forme contrattuali introdotte con il DL “Cura Italia” vengono giustamente retribuiti per il lavoro aggiuntivo che svolgono: dalle attività nei reparti COVID, alla Continuità assistenziale, alle USCA, così come i Medici di Medicina Generale o i Pediatri, che ricevono un compenso per ogni singolo tampone effettuato. Ad eccezione degli Specializzandi.  Un fatto grave ed inaudito.

 

Da una parte chiediamo il rispetto della nostra professionalità, abbiamo già sulle spalle almeno sei anni di duro studio ed una laurea, dall’altra la tutela della formazione, che non venga utilizzata come scusa, per nascondere sotto il tappeto qualcosa che di formativo non ha nulla.

 

Forti della consapevolezza che il nostro lavoro quotidiano è necessario al Sistema tutto, pretendiamo che all’adesione volontaria corrisponda un riconoscimento economico attraverso un adeguato inquadramento contrattuale per l’attività richiesta.

Siamo stati e sempre saremo disposti a fornire il nostro contributo per tutelare la salute del nostro Paese, ma ciò non può avvenire utilizzando in modo strumentale il termine “formazione” abusando della nostra professionalità.

 

FederSpecializzandi, amareggiata dal trattamento che il Governo, in un momento così difficile, riserva ai giovani Medici Specializzandi chiede immediatamente provvedimenti normativi che riconoscano il lavoro dei colleghi e fa appello alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri per un intervento a tutela della professione.

 

FederSpecializzandi, dopo aver visto ignorata la richiesta di convocazione da parte del Ministro, è pronta ad una mobilitazione nazionale con tutte le Associazioni che vogliano difendere i Medici Specializzandi, la qualità della loro formazione e del loro lavoro.

 

 


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