Domani, martedì 12 dicembre, si svolgerà lo sciopero generale dei medici e veterinari dirigenti sanitari del servizio pubblico indetto dalle sigle Aaroi-Emac, Anaao Assomed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Cimo, Cisl medici, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Fesmed, Fvm Federazione veterinari e medici, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria.
Alla base dello sciopero, l’assenza di investimenti economici in Sanità nella legge di Bilancio 2018, dopo anni di tagli, e il mancato rinnovo del contratto nazionale, fermo da otto anni e unico della pubblica amministrazione a non essere stato rinnovato.
Le sigle chiedono inoltre un aumento delle assunzioni e la fine del precariato, e più borse per i contratti di formazione specialistica.
FederSpecializzandi condivide le posizioni verso la carenza di investimenti e di tutele nel mondo della sanità, in particolar modo verso la formazione specialistica.
La riduzione della spesa pubblica in Sanità è ormai arrivata a un livello tale da compromettere la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, raggiungendo il livello di guardia stimato dall’OMS del 6.5% del PIL.
I soli interventi di razionalizzazione ed “efficientamento” di alcuni settori di spesa non sono sufficienti, senza uno stanziamento di risorse adeguato, per evitare lo spostamento verso un modello privatistico ad alto rischio di iniquità.
I medici in formazione all’interno delle Scuole di Specializzazione e al corso specifico in Medicina Generale vivono queste criticità in modo diretto, erogando col loro lavoro prestazioni assistenziali, e allo stesso tempo prendendo parte ad un percorso formativo, non sempre adeguato a garantire la corretta acquisizione delle competenze necessarie a rispondere ai bisogni in salute della popolazione che si troveranno a curare.
Occorre quindi che si porti in primo piano anche la necessità di ridisegnare percorsi formativi adeguati, sia nella qualità dei piani di studio, sia nell’individuazione di tutor e di strutture adibite a fare formazione.
Per i neospecialisti, il precariato lavorativo e la mancanza di assunzioni nel SSN sono particolarmente gravi, tanto che per questo motivo, molti di essi provano nuovamente il concorso, non trovando contratti di lavoro a condizione comparabile a quella del contratto di formazione specialistica.
Ciò contribuisce ad allargare l’imbuto formativo assieme alla carente qualità formativa e alle condizioni lavorative gravose di alcune scuole di specializzazione, anche queste importanti condizioni che spingono diversi colleghi specializzandi a ritentare il concorso.
FederSpecializzandi ritiene che la Sanità italiana viva un momento molto critico sotto il profilo economico, organizzativo e anche formativo, che può tuttavia rappresentare un’occasione per rendere il nostro sistema sanitario più sostenibile, di qualità e soprattutto in grado di saper leggere i bisogni in salute di tutta la popolazione.
Questo presuppone una particolare attenzione alla prevenzione, all’accessibilità alle cure e all’equità dei servizi.
Riteniamo sia di fondamentale importanza affrontare queste problematiche aprendo un serio dibattito pubblico e stanziando le necessarie risorse economiche.
La ragione profonda di queste necessità e preoccupazioni è la Salute di tutti e per questo riteniamo siano una priorità.
Gli operatori sanitari devono poter ricoprire nelle migliori condizioni il loro difficile ruolo sociale e assistenziale: pertanto devono essere ben definiti i tempi e gli spazi adeguati a svolgere tale compito in modo sostenibile.
Ci dev’essere particolare attenzione alla formazione intesa come strumento per maturare nell’operatore competenza e consapevolezza.
In questo contesto così critico per il lavoro in Sanità, spiace rilevare che alcune sigle si spingano a mettere in discussione la natura della formazione specialistica, proponendo a più riprese di farla svolgere a una parte degli specializzandi attraverso un contratto a tempo determinato quinquennale nelle ASL.
Ci sembra che, in questa fase, dovrebbe essere ricercata l’unità tra tutte le componenti che operano in sanità, dall’Università alle diverse professioni sanitarie, in nome della difesa della Sanità Pubblica; e che, per la formazione, la strada maestra da seguire sia quella dell’integrazione tra policlinici universitari, ospedali e servizi sanitari per offrire a tutti gli specializzandi un percorso unico per tutti e alle medesime condizioni che comprenda i servizi più formativi e che sia finalizzato prioritariamente all’apprendimento certificato delle competenze.
FederSpecializzandi auspica che questa giornata sia l’occasione per riflettere sulle condizioni critiche in cui versa il Servizio Sanitario Nazionale e sulla necessità di un maggior coinvolgimento dei professionisti stessi, soprattutto se giovani, al dibattito pubblico in merito. La nostra Associazione è disponibile, in tal senso, a dare il proprio contributo per iniziative comuni.
Lo sciopero di domani riguarda i dirigenti medici; gli specializzandi che decideranno di prendere parte alle manifestazioni previste per domani, se organizzate in orario di lavoro, sono tenuti a segnalare l’assenza ai tutor e ai Direttori di Scuola come da contratto.
Ricordiamo inoltre ai colleghi che il medico in formazione, da contratto, non può sostituire il personale di ruolo, e quindi, a maggior ragione nella giornata di domani, lo specializzando, non può e non deve, col suo lavoro colmare eventuali disagi che possano nascere dall’assenza del proprio tutor e del personale strutturato, e fornire prestazioni (visite ambulatoriali, interventi chirurgici non urgenti, refertazione di esami, attività di reparto diversa da quella prevista per legge in caso di sciopero), che in sua assenza non sarebbero state fornite.
Pertanto, vi invitiamo a far presente tale circostanza all’interno delle strutture operative di vostra afferenza per evitare di svolgere attività assistenziali in autonomia in assenza (totale o parziale) del personale medico strutturato, rifiutandovi di svolgere queste attività qualora vi venga richiesto.
Questo sarà anche un modo per contribuire fattivamente allo sciopero di domani, rendendo effettiva la sua riuscita nei servizi in cui i nostri colleghi strutturati sciopereranno.